dai Beatles a Tina Turner, da Sade a David Bowie. “In taluni casi -spiega l’autore – siamo a meno di un passo dal capolavoro e non smettiamo di stupirci che le immagini di accompagnamento del White Album del 1968 non siano precipitate nei libri di storia dell’arte da dove sarebbe il caso di non muoverle più”.
Tra storia e immagini della musica, tra aneddoti ed esperienze personali di chi usa la musica anche per insegnare la storia dell’arte è venuto fuori un libro agile e svelto da consigliare ai nostalgici del supporto che aspettano solo un segnale per rimettere sul piatto o nel lettore dischi da tempo lasciati nelle custodie e soprattutto a quanti, con un clic, scaricano oggi tutta la musica del mondo, ma distrattamente.
“Questo libro – scrive nella prefazione al volume l’editore Roberto Nicolucci – è dedicato ai ragazzi di oggi che hanno tutta la musica del mondo a portata di mano. A loro soprattutto conviene ricordare che anni fa, prima di Spotify, di musica se ne ascoltava la millesima parte, ma con molta più attenzione e soprattutto partendo dalle copertine. Qualcosa, temo, si è perso con la scomparsa del supporto, anche se – noi collezionisti ne siamo davvero felici – ultimamente c’è questo “ritorno di fiamma” ai vinili. Anche per questo ho accolto e condiviso con piacere il progetto di un appassionato, come Stefano Causa, di raccontare un tesoretto di 20 dischi partendo, appunto, dalla copertina. Ci sono gli anni ‘60, i ‘70 e gli ‘80. E tanto altro sarebbe potuto rientrare tanto da farci immaginare nuovi volumi dedicati ad esempio ai grandi successi della storia della musica italiana”.