Maradò, Anna Copertino presenta il suo libro nel bene confiscato Casa Mehari di Quarto

Appuntamento previsto per domani, venerdì 31 marzo alle 18, con il libro “Maradò” scritto dalla giornalista, editor, agente letterario, ideatrice di format e documentari Anna Copertino. Un viaggio emozionale nella Napoli di Maradona, quello che si terrà grazie alla Copertino nel bene confiscato alla criminalità organizzata Casa Mehari di Quarto. Alla presentazione interverrà il sindaco Antonio Sabino, l’assessore alla Cultura Raffaella De Vivo, il presidente Confartigianato di Napoli Enrico Inferrera (nel libro un suo ricordo), il giornalista sportivo Bruno Marra, il giornalista e docente Renato Votta, il giornalista Giovanni Copertino (ideatore di un bellissimo video disponibile grazie al codice Qrcode presente nel libro) e il cantautore Lino Blandizzi.

“Maradò è l’urlo infinito e liberatorio di un popolo di adepti rintracciabile
in un mosaico di persone semplici, umili, talvolta invisibili che dal D10S
hanno ricevuto il riscatto della dignità, la bellezza della quotidianità, una
energia salvifica di una esistenza spesso al limite dell’indigenza- spiega Anna Copertino –
la grandezza di Maradona non è contingentabile nella sfera sportiva, la
sua è una potenza ecumenica che ha avuto un impatto inarrivabile nella
storia. Esiste il Maradona che vive sulle pagine patinate e nei quadri più preziosi
di collezionisti elitari. E poi esiste il Maradò che riverbera nelle preghiere
delle baracche, nell’utopia che diventa possibilità, nel sogno che si
trasforma in realtà. Tra gli “ultimi” che diventano primi grazie ad una
cristianità laica, eppure più efficace di qualsiasi altra religione.
In questo libro ci sono le testimonianza variegate di chi Maradona lo ha
conosciuto professionalmente, giornalisti che hanno vissuto in maniera
oculare l’epopea maradoniana, svelandone aneddoti inediti e suggestivi.
Ma c’è anche la voce del popolo, del “Pueblo” quello per cui viveva e
ardeva Diego. Quello che improvvisamente ha scoperto la strada di un
Paradiso nascosto. E da sempre proibito. Fino al giorno in cui la gente
cantò: Maradò, Maradò. La brava autrice poi ringrazia: “Non ho potuto fare a meno di due essenziali compagni di viaggio: mio fratello Giovanni, autore dello scatto di copertina e l’amico Bruno Marra, che mi hanno supportato e sopportato, guidandomi tra vicoli e ricordi, persone e personaggi. Senza di loro non so se ce l’avrei fatta.
Al mio amico fraterno Renato Votta e tutti i meravigliosi colleghi di RoadTv Italia,
che sono la mia seconda squadra del cuore. Alla mia amica Anna Camerlingo che mi ha donato due scatti, ‘dipingendo’ il mio volto come solo il suo occhio fotografico-pittorico riesce a fare. Grazie a Lino Blandizzi, cantautore e amico che ha accolto la mia richiesta di cantare in spagnolo la canzone La mano de Dios di Rodrigo. Alla mia amica Serena Capozzi, che è sempre al mio fianco, ad Aldo Putignano, che da tifoso e da editore ha accolto il progetto ed ha fatto si che divenisse libro. Al quartiere di Fuorigrotta dove sono nata e cresciuta vivendo sia il bradisismo Puteolo che quello Maradoniano. Al tifoso più azzurro della narrativa Italiana, il mio amico e scrittore Maurizio de Giovanni, che ha accompagnato con passione e emozioni Maradò. Maurizio non saprò mai ringraziarti come meriti.A Vincenzo, compagno di vita e di partite vissute dal divano di casa. Il primo lettore
di ogni mio scritto; il confronto con lui è sempre essenziale.
Il mio immenso amore a mia Madre Fermina e mio Padre Ugo, le mie stelle azzurre e
grandi tifosi di Diego, che mi hanno fatto appassionare e praticare lo sport,
Un pensiero al compianto dottor Emilio Acampora, che è venuto a mancare mentre il
libro era in corso d’opera. Lui, che per primo, ha avuto, il privilegio di prendersi cura
di Diego”.