San Carlo, il magnifico teatro di Napoli compie 285 anni

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Inaugurato in occasione di San Carlo Borromeo e per l’onomastico di Re Carlo, il 4 novembre del 1737 prendeva vita uno dei teatri più celebri al mondo e della storia. Il Teatro di San Carlo a Napoli fu fortemente voluto dal re Borbone e sostituiva quello vecchio dedicato a San Bartolomeo, e proprio ieri il tempio della lirica che tutta Europa ci invidia ha compiuto ben 285 anni. Quasi tre secoli di storia, i lavori all’epoca furono affidati all’architetto Giovanni Antonio Medrano e fu costruito in tempi record, soli otto mesi. Una sala larga ventidue metri e lunga ventisei conta più di milletrecento posti. L’ opera che andò in scena la sera dell’inaugurazione e che aprì le fortunate stagioni che si susseguirono nei secoli fu l’Achille in Sciro del grande Pietro Metastasio, esponente del melodramma e amico fraterno di Farinelli, la voce regina. Re Carlo dal suo sontuosissimo palco, in stile rococò sorretto da due colonne a forma di palme reso imponente da una gigantesca corona posta in alto e con l’egida ai lati di due vittorie alate, tagliò il nastro ad una delle più grandi e maestose opere dedicate alla cultura. Ubicato nel cuore di Napoli il magnifico teatro è collegato al Palazzo Reale, decisione del re per potervi accedere comodamente attraversando semplicemente dei corridoi. Carlo di Borbone realizzò la maestosa costruzione per dimostrare al popolo e agli altri reali d’Europa la potenza e la magnificenza della casata. L’antico sipario risale al 1850 e rappresenta il Parnaso. Particolare è l’orologio dove sono raffigurate nelle vesti di giovani ninfe: la poesia, la musica e la danza. Sotto il dito del tempo è posta una sirena che lo invita a non andare troppo “veloce” per godere al meglio delle opere in scena. Maestosa è la tela posta sul soffitto di circa cinquecento metri quadrati che raffigura Apollo che presenta a Minerva i grandi poeti. La bellissima opera fu affidata ad Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano. Un’ esplosione di arte borbonica nel teatro di San Carlo che nel corso dei secoli ha subito diversi interventi durante le varie occupazioni, da quella napoleonica alla sabauda. Ma nonostante le impronte “straniere” quella borbonica ha sempre preso il sopravvento. Si narra che dopo l’Unità d’Italia l’antico stemma dei Borbone fu coperto da quello dei Savoia, ma durante dei lavori di restauro negli anni settanta il simbolo araldico sabaudo venne giù pezzo per pezzo riportando alla luce quello dei reali di Napoli. Ancora oggi, infatti, troneggia lo stemma dei Borbone; presenza costante e imponente nella cultura partenopea.

di Lisa Terranova