Settimana della lettura, l’importanza di riscoprire i classici per bambini

Abbiamo viaggiato negli anni con centinaia di personaggi. Abbiamo visitato luoghi lontani ed incantevoli. Abbiamo amato, discusso. Siamo stati felici e terribilmente tristi. Fiammiferaie e principesse, lord e pirati, tanti e diversi i protagonisti delle storie che abbiamo letto. Uomini e donne inconsapevoli del loro immenso potere, ci hanno aiutato nel momento in cui chiedavamo aiuto. Li abbiamo respirati nelle lunghe pagine di vecchi libri, assorbiti nel nostro inconscio non siamo più riusciti a mandarli via. Abbiamo sperato con un filo di fiato che l’infanta imperatrice venisse salvata da Atreiu, e che Robinson Crusoe non si sentisse poi tanto solo su quell’isola deserta. Abbiamo supportato Sandokan durante la sua resistenza al colonialismo britannico e ammirato Jo quando ha rotto gli schemi che le erano stati impostati da una società che le soffocava i sogni. Potremmo continuare all’infinito fino a rimanere intrappolati nella meravigliosa rete di personaggi protagonisti della letteratura classica, per ragazzi e non. Letteratura, questo nome scomodo che spesso ci spaventa perchè poche sono state quelle educatrici ed educatori che l’hanno usata come fondamenta sulle quali costruire le menti dei bambini. E oggi, purtroppo, molto spesso rimane anche fuori dalle classi, insieme ai grandi autori, considerati vetusti e poco funzionali per l’ “innovativa didattica”. Astrid Lindgred messa da parte, James Matthew Barrie è un perfetto sconosciuto per i nostri ragazzi; e così via dimenticate e smarrite le grandi scrittrici e i grandi scrittori di un passato fertile per la cultura. Una blasfemia pedagogica di cui pochi se ne accorgono, e sono ancor di meno coloro che tentano di recuperare un torto fatto alla cultura internazionale. E allora come fare per dare ai nostri figli quei meravigliosi semi che sono serviti a noi da piccoli, ai nostri genitori ed ai nostri nonni, per diventare donne e uomini che riescono a sentire le gioie e i dolori del mondo? Abbracciare, appunto, iniziative come “Io leggo perchè”. In questi giorni corre per le scuole e nelle librerie l’occasione giusta per genitori, docenti e alunni di scoprire e riscoprire questi grandi personaggi. Conoscerne di nuovi, certo, ma rispettando e tenendo saldi quelli di un tempo. La cultura per i giovani, in questo caso la narrativa a loro dedicata, deve essere simbolicamente rappresentata da un albero della vita; foglie rigenerate in cima ma con radici ben salde e intrecciate nella madre terra.

di Lisa Terranova